2 Dicembre 2020/Polline
  • By Breaking Bee
  • 4.331
  • 0

L’istante di volo di un’ape operaia. Foto di Breaking-Bee

Cos’è il polline e qual è la sua importanza

Quante volte ci sarà capitato in primavera di correre in un prato verde, traboccante di fiori inebrianti dai mille colori sgargianti e, nel carezzarne alcuni, ritrovarci con le dita imbrattate di una sottile polverina profumata, colorata e leggermente appiccicosa? Stiamo parlando del polline dei fiori.

Il polline dei fiori è raccolto e confezionato, così com’è, dalle api e ci viene da loro stesse donato sotto forma di morbide praline da una fragranza gradevole, fiorita e dolce, meravigliosamente colorate. A guardarsi bene, sembra un arcobaleno con tutte le sfumature dei fiori visitati. Dal bianco-avorio al grigio, al giallo, all’ambra, al rosso, al blu, al violetto, al verde e al bruno fino al nero, un arcobaleno di vita. 

Una simbiosi d’amore

Sì di vita, perché grazie alla magica simbiosi tra fiore e ape, piante e fiori vedranno la luce nuove piante e nuovi fiori, le api nutriranno col polline le loro piccole dal terzo giorno di vita, rendendole sane e forti e produranno pappa reale. Noi avremo così in dono tutto quanto di buono abbiamo per nutrirci. Frutta, verdure ed ortaggi, prodotti caseari come latte, yogurt, burro e formaggi freschi, piante officinali, colture come cotone e seta e foraggi per gli animali non esisterebbero senza questo prezioso lavoro delle api.

Infatti, tuffandosi nelle corolle dei fiori per succhiarne il dolce nettare, le api si ricoprono totalmente di polline che poi portano di fiore in fiore e, spargendo la polvere di vita, impollinano circa il 70% di tutte le piante del mondo. E in tutta questa poesia d’amore tra ape e fiore è incredibile come, tra migliaia di fioriture, le api scelgano con saggezza le piante dalle proprietà nutrizionali migliori! 

Senza di loro i fiori non esisterebbero e gli alberi non ci darebbero frutti, ma soprattutto non avremmo le preziose praline di polline d’api ricche di così tanta energia e benessere da essere state definite “alimento miracolo”.

Proprietà

Il polline d’api è stato valutato uno degli alimenti più preziosi al mondo per il suo completo e ben bilanciato concentrato di tutti gli elementi nutritivi essenziali per il corpo umano. L’ingegnere agronomo francese Ain Cailas, uno dei più apprezzati divulgatori di apicoltura, è arrivato a definirlo “alimento miracolo” e il Consiglio Federale della Sanità Tedesco, dal 1977, lo ha ufficialmente riconosciuto come medicinale.

Una conoscenza antica

Già gli antichi Egizi ne riconobbero le proprietà medico-farmaceutiche definendolo “una polvere di vita”. E, in effetti, ogni singolo minuscolo granulo di polline racchiude in sé tutti gli elementi necessari alla vita. È un concentrato di proteine, amminoacidi, grassi, carboidrati, enzimi, sali minerali ed ormoni, presenti in proporzioni diverse in base al fiore dal quale originano.

Tale patrimonio nutritivo ineguagliabile fa sì che, come dimostrato da recenti studi scientifici, se ne trovi validità come energizzante, stimolante e tonificante dell’intero organismo, dell’attività celebrare e del sistema immunitario e nella cura e prevenzione di numerose condizioni,  patologiche e non: anemia, arteriosclerosi, astenia, fragilità capillare, colite, depressione, diabete, dimagrimento, eczema, influenza, occhi stanchi, prostatiti, reumatismi, stipsi, varici, menopausa

Altre proprietà

Protegge e tonifica il cuore, aiuta a migliorare le funzionalità della tiroide, è di supporto alle terapie anticancro riducendo gli effetti di radiazioni e chemioterapia. È un antinfiammatorio naturale, è disintossicante, favorisce la circolazione.  Alleato di sportivi e vegani per l’alta percentuale di proteine più di quelle contenute in carne e pesce. Stimola la sintesi del collagene per la salute della pelle. Combatte nervosismo e disturbi del sonno.

Ben si addice dunque la definizione del dott. Yves Donadieu, della facoltà di Medicina di Parigi: “Il polline è un generatore di benessere che agisce in modo naturale ed armonioso”. Impossibile farne a meno!

Com’è prodotto il polline

Il polline dei variopinti e inebrianti fiori viene raccolto dalle api bottinatrici ovvero le api che hanno raggiunto il 21° giorno di vita. Come ci sarà capitato di osservare, le api hanno il corpicino ricoperto di peluria. Questa peluria ha una funzione importantissima, perché consente ai granuli di polline di appiccicarsi su tutto il corpo dell’ape.

L’attività dell’ape

L’ape, tuffandosi di fiore in fiore, si carica di polline da cui si ripulisce utilizzando le sue sei zampette munite di apposite spazzole. Inizia con le zampette anteriori, raccoglie il polline dalla testa e dal collo portandolo alla bocca per aggiungervi un po’ di nettare, in modo da creare una specie di impasto. Di seguito, l’ape raccoglie il polline che ha sul torace con le zampette intermedie e lo unisce all’altro. Infine, con le zampette posteriori, raccoglie il polline presente sull’addome, lo aggiunge ancora, per arrotolarlo intorno ad un un unico pelo posto nella parte esterna delle zampette posteriori che funge da rocchetto per il nascente gomitolo di polline

Il gomitolo di polline

Un gomitolo pesa circa 6-8 milligrammi e l’ape ne trasporta uno a zampetta. Man mano che vola di fiore in fiore l’ape raccoglie sempre più polline e il gomitolo diventa sempre più grande. Una volta raggiunto il pieno carico, dopo circa 8 ore, l’ape bottinatrice rientra all’alveare, passa i gomitoli alle giovani operaie che lo prendono e lo immagazzinano nelle cellette. Le api lo comprimono con la testa e vi stendono sopra uno strato di miele e uno di cera per evitare il contatto con aria e umidità, conservandolo così integro. Questo sarà prezioso cibo per le piccole e ingrediente per la pappa reale.

Le fasi di raccolta del polline

La raccolta di polline avviene in tre periodi dell’anno. Ad aprile quando ci sono tutte le fioriture primaverili, a giugno quando fiorisce il castagno e in autunno quando c’è la fioritura dell’edera. In genere, la raccolta del polline supera le effettive esigenze dell’alveare, perciò gli apicoltori, in tempi recenti (circa dieci anni) hanno messo appunto un ingegnoso metodo per raccoglierne un po’ direttamente dalle api bottinatrici. 

Si tratta di schermi con piccoli fori simili a griglie, poste all’ingresso dell’alveare, attraverso cui le api, di ritorno dalla giornata di lavoro, devono passare per poter entrare nell’alveare. Durante il passaggio nei piccoli fori le praline di polline che fuoriescono dalla sagoma dell’ape e di dimensioni maggiori si staccano dalle zampette e cadono in un contenitore sottostante mentre le più piccoline giungono all’alveare e sono utilizzate per il fabbisogno interno.

Mediante questa ingegnosa idea, gli apicoltori raccolgono presso l’alveare parte di queste preziose praline di polline, le puliscono e sterilizzano in laboratori, conservandole, così da permetterne l’utilizzo come vero e proprio straordinario alimento adatto alla dieta dell’uomo. 

Curiosità

In un suo recente articolo il Natural News ha definito il polline uno dei super-cibi più perfetti al mondo. Tanto che alcuni scienziati hanno tentato di riprodurlo in laboratorio.  I risultati? Il giornale scrive:

”Il polline artificiale non possiede le stesse proprietà uniche, anche se chimicamente identico, per quanto la scienza può determinare. Quando il polline sintetizzato in laboratorio viene somministrato alle api, queste muoiono anche se presenti tutti i nutrienti conosciuti. Anche con la tecnologia più recente, la scienza non è in grado di identificare alcuni componenti speciali che esistono nel polline d’api. Questi componenti sono probabilmente gli stessi che detengono la chiave dei suoi poteri. Una sostanza speciale che può essere prodotta solo dalla natura”.

Cos’altro aggiungere?

A cura di Katia Mastellone

Author

Breaking Bee

Due Apicoltori in Erba

Add Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

info@bottegadelleapi.com
Seguici